Cronologia della vita e delle opere di Francesco Orlando

1934
Francesco Orlando nasce a Palermo il 2 luglio, in una famiglia con una lunga tradizione nell’avvocatura.

1943
Iscrizione al ginnasio dell’Istituto Gonzaga gestito dai Gesuiti (successivamente passerà alla scuola pubblica, nel liceo Garibaldi).

1951
Dopo la maturità liceale, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, seguendo con poca convinzione la tradizione familiare.

1953
Incontro con Giuseppe Tomasi di Lampedusa (grazie alla mediazione di Pietro Sgàdari di Lo Monaco).

1953-1957
Frequenta con assiduità l’autore del Gattopardo. Sono di questo periodo le lezioni di letteratura inglese e francese che Tomasi impartisce in casa propria dapprima al solo Orlando e, in seguito, a un ristretto gruppo di altri giovani. Si fa più intensa la sua attività creativa (poesia, teatro, narrativa).

1954
Pubblica a Palermo la sua unica raccolta di poesie, La Foresta è tutta del sole, Flaccovio. Altri numerosi componimenti resteranno sempre inediti.

1955
Dopo essersi laureato in Giurisprudenza si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo.

1956-1957
Sotto dettatura dell’autore, tra la primavera del 1956 e l’aprile 1957, Orlando batte a macchina una prima versione del Gattopardo. Scrive Le passioni letterarie, prima versione (rimaneggiata fino al 1958) di quello che più di cinquant’anni dopo sarà il suo unico romanzo, La doppia seduzione (2010). Con la mediazione del cugino Carmelo Samonà, ispanista e futuro scrittore, si iscrive nel 1957 alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, guida ai suoi studi è Arnaldo Pizzorusso.

1957-1962
Nel 1957 inizia la collaborazione alla rivista Studi francesi per la rassegna bibliografica relativa al Settecento, diretta da Arnaldo Pizzorusso; di cui dal 1960 ha la condirezione insieme a Pizzorusso e nel 1962 la direzione.

1958
Una malattia polmonare lo costringe a un soggiorno di alcuni mesi in un sanatorio lombardo.

1959
Si laurea in Lingua e Letteratura francese. Vince il concorso per una borsa di perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore grazie alla quale può compiere l’anno successivo un soggiorno di studio a Parigi.

1960
La tesi di laurea diventa il suo primo libro, L’opera di Louis Ramond (Feltrinelli. Traduz. francese nel 2011). Fra le varie recensioni c’è anche quella di Jean-Jacques Rousseau. La Transparence et l’Obstacle di Jean Starobinski. A Parigi getta le basi di uno studio monografico sul maggiore drammaturgo barocco francese, Rotrou.

1961
Ottiene un incarico di lettore di lingua francese presso la Scuola Normale Superiore. Pubblica il suo primo studio sul teatro francese del Seicento: “Il sogno di Erode e i motivi della Mariane” di Tristan l’Hermite. Inizia a Firenze con il dottor Giovanni Hautmann l’esperienza di terapia psicanalitica.

1962
Consegue in marzo il Diploma di Perfezionamento e ottiene per l’inizio dell’anno accademico un incarico di Storia della Letteratura francese presso la Scuola Normale (fino al 1969). Pubblica “Il tema della «méprise» nelle tre novelle parigine di Mérimée”, uno degli scrittori che riconoscerà fra i modelli della sua formula romanzesca. E, per Studi francesi, “La morte falsa e vera nel teatro di Rotrou”.

1963
Esce la monografia sul teatro di Rotrou, Rotrou dalla tragicommedia alla tragedia (La Bottega d’Erasmo); il fortunato volumetto memorialistico, Ricordo di Lampedusa (Pesce d’oro); altri articoli sul teatro del Seicento: ancora su Rotrou, e su Andromaque di Racine.

1964
Pubblica sulla «Rivista di Letterature Moderne e Comparate una lettura di un sonetto di Mallarmé: “Mallarmé e la fede perduta (lettura di «Sainte»)”.

1965
Ottiene l’incarico di Lingua e letteratura francese presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Pisa (già corso di laurea della Facoltà di Economia e Commercio). Pubblica saggi sul ricordo d’infanzia in Rousseau, Chateaubriand, Nodier, Stendhal, Lamartine, Sand.

1966
Esce il suo terzo libro: Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici, Liviana, Padova. Pubblica su Paragone il primo saggio su Baudelaire: “Baudelaire e la sera (lettura di «Harmonie du soir»)”, in cui è evidente l’influsso del di Charles Mauron. Dirige i corsi di orientamento pre-universitario organizzati a Erice dalla Scuola Normale.

1967
Saggio d’insieme su Baudelaire (che diventerà poi L’artificio contro la natura nel mondo di Baudelaire) per il n. 114 de «I Protagonisti della Storia Universale». Su Belfagor la sua lettura di un capitolo stendhaliano: “Il recente e l’antico nel cap. I, 18 di Le Rouge et le Noir”. Dirige per il secondo anno a Erice i corsi di orientamento della Scuola Normale.

1968
Diventa professore ordinario della stessa materia presso la stessa Facoltà di Lingue, senza rinunciare all’incarico presso la Scuola Normale. Su invito di J. Starobinski, presenta per la conferenza annuale della «Société Jean-Jacques Rousseau», a Ginevra, le sue riflessioni sul ricordo d’infanzia. Ma la prima pubblicazione in una sede francese, i Cahiers de l’Association Internationale des études Françaises, è un saggio su Rotrou, “La Nuit et l’aube dans le IVe acte du Venceslas de Rotrou”. Poi gli atti di Ginevra, “La Découverte du souvenir d’enfance au premier livre des Confessions” (Annales de la Société Jean-Jacques Rousseau).

1969
Esce su Strumenti critici, il suo secondo e più ampio studio, «mauroniano» su Mallarmé: “Le due facce dei simboli in un poema in prosa di Mallarmé”. È costretto a causa di contrasti di politica universitaria a lasciare la Scuola Normale.

1970
Pubblica, in una miscellanea in onore di Mario Fubini, il suo primo studio proustiano, “Proust, Sainte-Beuve e la ricerca in direzione sbagliata”, breve saggio d’insieme che sarà rivisto e ripreso poi quattro anni dopo come saggio introduttivo all’edizione Einaudi del Contro Sainte-Beuve. Si trasferisce presso la Facoltà di Lettere dell’Università Federico II di Napoli.

1971
Pubblica con Einaudi il primo studio del «ciclo freudiano»: Lettura freudiana della «Phèdre».

1972
Un secondo saggio proustiano, “Marcel Proust dilettante mondano, e la sua opera”.

1973
Formula la sua proposta teorica con Per una teoria freudiana della letteratura (Einaudi).

1974
Riprende con modifiche “Proust, Sainte-Beuve, e la ricerca in direzione sbagliata”, come saggio introduttivo al Contre Sainte-Beuve Einaudi.

1975
Pubblica prima in francese poi in italiano il primo studio di carattere musicologico, “Proposte per una semantica del Leit-Motiv nell’ «Anello del Nibelungo»” (Nuova Rivista Musicale Italiana). Scrive un’introduzione all’edizione italiana Boringhieri del libro di Freud sul Motto di spirito. Esce Francesco Orlando: psicanalisi e letteratura, risposte a un questionario di A. D’Andrea e D. Della Terza, in «Year book of Italian Studies» 1973/75. Accetta l’offerta di spostarsi presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Venezia.

1976
Pubblica un’anticipazione della lettura freudiana del Misantropo di Molière.

1977
Su invito di S. Doubrovsky e A. Jarry partecipa al convegno tenutosi a Cerisy-la-Salle su Psychanalyse et littérature.

1978
Lettura di «Le Guignon» di Baudelaire (Nuovi argomenti). Esce la traduzione americana dei primi due studi del ciclo freudiano: Toward a Freudian Theory of Literature. With an analysis of Racine’s «Phèdre» (The Johns Hopkins University Press).

1979
Terzo studio del ciclo freudiano: Lettura freudiana del «Misanthrope» – e due scritti teorici (Einaudi). Presenta, nel volume collettivo Einaudi sulla Crisi della ragione (a cura di Aldo Gargani) la ricerca sulla retorica dell’Illuminismo che costituirà la quarta tappa del ciclo: Retorica dell’illuminismo e negazione freudiana (in francese l’anno successivo su Poétique).

1982
Torna a insegnare all’Università di Pisa, dapprima presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere, poi dopo quattro anni presso la Facoltà di Lettere. Esce il quarto ed ultimo volume del ciclo freudiano: Illuminismo e retorica freudiana (Einaudi). Concede un’intervista a Panorama sulo psicoanalista Ignacio Matte Blanco.

1983
Articolo proustiano, “Logica falsa e prestigio vano: una lettera di M. de Charlus”. Scrive per un volume in onore di Giovanni Macchia un saggio musicologico su Mozart, “L’ultima festa dell’«Ancien Régime». Mozart e le commedie francesi”. Pubblica il suo secondo saggio wagneriano, “Mito e storia ne «L’Anello del Nibelungo»” (poi in francese nel 1987). Raccoglie nel volume Le costanti e le varianti. Studi di letteratura francese e di teatro musicale (Il Mulino) la maggior parte dei suoi articoli a partire dal 1961.

1984
Gli viene affidato un corso di Teoria della letteratura, insegnamento per la prima volta ufficialmente impartito nell’Università italiana. Pubblica su «Poetics», Freud and Literature. Eleven Ways he did it, che poi amplierà e ripubblicherà l’anno successivo, col titolo Letteratura e psicanalisi: alla ricerca dei modelli freudiani, nella Letteratura italiana diretta da Alberto Asor Rosa (“Grandi opere”, Einaudi).

1985
Intervistato da Remo Ceserani per L’indice dei Libri del mese (maggio) parla di “Arte, ideologia e forma in Todorov”. Pubblica un saggio sul Vathek di Beckford. Quarto saggio proustiano, “«Sapere» contro «vedere»” (Alfabeta, 72), che riprenderà in francese, rimaneggiandolo, nel 2008.

1986
Esce in Francia la Lecture freudienne de «Phèdre» (Les Belles Lettres).

1987
Nuova edizione ampliata di Per una teoria freudiana della letteratura. Di cui due capitoli vengono tradotti in polacco.

1988
Pubblica sulla Rivista Musicale Italiana il suo terzo saggio wagneriano, “La fine della preistoria nella musica del «Ring»: figlie del Reno, valchirie, norne” (in tedesco nel 1991).

1989
Contribuisce a una miscellanea per Aurelio Roncaglia presentando per la prima volta la sua ricerca già ventennale sugli «oggetti desueti», “Verso un contributo al codice dei «topoi» letterari moderni: presentazione di una ricerca”. Partecipa al dibattito televisivo (RaiDue) condotto da Claudio G. Fava sul cinquantesimo anniversario della morte di Freud.

1990
“Dodici regole per la costruzione d’un paradigma testuale”, scritto di metodologia che arricchirà la terza edizione di Per una teoria freudiana della letteratura. Riunisce in un volume Einaudi le due letture freudiane della Fedra e del Misantropo.

1992
Terza edizione ampliata di Per una teoria freudiana della letteratura.

1993
“«Topoi» del realismo. La metamorfosi dei colori”, nuova anteprima della ricerca sul non-funzionale in letteratura; poi tradotta in inglese e pubblicata in The Return of Thematic Criticism, di Werner Sollors (Harvard University Press). La pubblicazione del monumentale Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura, con il quale innova l’approccio tematico al testo letterario, suscita grande interesse nella cultura italiana. Riceve il Premio Letterario di Francesistica Terme di Saint-Vincent e il Premio Pozzale Luigi Russo.

1994
Seconda edizione ampliata degli Oggeti desueti. Pubblica un saggio sul «dato di fatto falso» nel teatro barocco. Recensisce sulla Rivista dei libri il libro di Guido Paduano sulla Lunga storia di Edipo Re (Einaudi), testo che riprenderà tre anni più tardi nella nuova edizione di Illuminismo e retorica freudiana, e che già contiene in nuce la futura e ultima ricerca di vastissimo respiro sul triangolo dell’adulterio.

1996
Seconda edizione di Ricordo di Lampedusa (1962) seguito dal nuovo scritto memorialistico Da distanze diverse (1996) (Traduzioni francese, 1996, e spagnola, 2006). Organizza e presiede il convegno Tomasi di Lampedusa. Cento anni dalla nascita, quaranta dal «Gattopardo» (Palermo, 12-14 dicembre), per il quale riceve una medaglia dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Escono L’altro che è in noi. Arte e nazionalità (Lezione Sapegno 1996, Bollati Boringhieri); “Costanti tematiche, varianti estetiche e precedenti storici”, saggio introduttivo a La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, di Mario Praz (Sansoni). Pubblica per il Teatro alla Scala il programma di sala wagneriano, Trama del racconto e trama dei motivi nell’ «Oro del Reno».

1997
Nuova edizione arricchita di Illuminismo e retorica freudiana, col nuovo titolo di Illuminismo, barocco e retorica freudiana: oltre a riprendere due testi già pubblicati, inserisce nel libro due inediti “Contro una famosa tesi di Nietzsche” e “Metafora pazza o saggia: Marino e Metastasio”. Pubblica, per un Siegfried al Teatro alla Scala, il suo secondo programma di sala wagneriano, Buio e sole di un’ambigua foresta. Intervista: Ricordo di Palermo (in Viaggio a Palermo. Memorie, itinerari, percorsi, a cura A. Siracusano). Partecipa a un documentario su Tomasi di Lampedusa sull’emittente francese «France3», e alla trasmissione Italiani a venire condotta da Doriano Fasoli su Rai Radio Tre.

1998
Un elmo magico fra mito e modernità, terzo programma di sala wagneriano per la Götterdämmerung del Teatro alla Scala, Ultimo scritto, questa volta scientifico, dedicato a Tomasi, L’intimità e la storia. Lettura del «Gattopardo» (Einaudi). Polemizza con Alberto Asor Rosa sulle pagine del quotidiano «la Repubblica». Riceve una medaglia dalla Società Psicoanalitica Italiana, per applicazione e divulgazione del pensiero freudiano.

1999
“Il rapporto uomo-opera e la questione del giudizio di valore”, lettera aperta a Romano Luperini (Allegoria, 32). In un convegno napoletano torna sulle ricerche su Mallarmé: “Per un libro mai scritto” (in Stéphane Mallarmé. Un secolo di poesia, Napoli 2004). Riceve per la lettura del Gattopardo il Premio Marino Moretti. Comincia la decennale rielaborazione del romanzo scritto in gioventù.

2000
“Temps de l’histoire, espace des images”, negli atti d’un convegno a Paris III per il centocinquantenario della morte di Chateaubriand. Sul Corriere della Sera fa chiarezza sul rapporto tra realtà e finzione nel film di Roberto Andò, Il manoscritto del principe, liberamente ispirato al Ricordo di Lampedusa.

2001
Pubblica nel primo tomo della “Grande opera” Einaudi su Il romanzo, diretta da Franco Moretti, un saggio di sintesi su una ricerca in corso già da un quindicennio sugli “Statuti del soprannaturale nella narrativa”. Interviene nel dibattito sul canone occidentale con “Teoria della letteratura, letteratura occidentale, alterità e particolarismi” (in Un canone per il terzo millennio, a cura di Ugo M. Olivieri, Bruno Mondadori). La Scuola Normale pubblica il suo carteggio con Sebastiano Timpanaro: Carteggio su Freud (1971-1977).

2002
Cura per Mondadori l’edizione di tutta l’opera narrativa di Carmelo Samonà..

2004
“Voltaire: prima, durante”, dopo, è il titolo della prefazione alla Pléiade Einaudi di Voltaire (Racconti, facezie, libelli, a cura di Gianni Iotti). Presenta all’Aquila, a un convegno dell’Associazione di Teoria e Studi di Letteratura Comparata, una ricerca di ampio respiro sull’opera lirica, “Festa corale e pene personali: una costante operistica” (Atti, La letteratura e le altre arti, in Contemporanea, vol. 3, 2005). Presenta Carmen di Bizet al Teatro Massimo di Palermo. Partecipa, con la relazione “Reminiscenze letterarie e «classi»: una autoanalisi”, al IV convegno sul pensiero di Ignacio Matte Blanco del Gruppo internazionale di Bi-logica, L’emozione come esperienza infinita (Roma, 17-19 settembre. Gli Atti usciranno nel 2007. Seconda pubblicazione rivista nel 2009, in La voce della poesia, a cura di Sandra Teroni, Firenze).

2005
Scrive per il Teatro alla Scala il programma di sala del Pelléas et Mélisande di Debussy: «Pelléas», Wagner, musica nazionale, «immagini» sonore. Presenta a Santarcangelo di Romagna per l’Associazione Sigismondo Malatesta, il frutto di una ricerca e di un corso universitatio recente sul rapporto uomo-opera: “Fra la persona e il testo: contesti, allusioni, reticenze, trasfigurazioni”, poi pubblicato nel 2008 in La biografia, a cura di Chetro De Carolis (Bulzoni, Roma).

2006
Esce, dopo cinque anni di traduzione, l’edizione americana, riveduta e ampliata, degli Oggetti desueti: Obsolete Objects in the Literary Imagination (Yale University Press). E la traduzione spagnola di Ricordo di Lampedusa (Recuerdo de Lampedusa, seguido de Con otra distancia, Pre-Textos, Valencia). Torna su Proust al convegno di Gargnano, Proust et la philosophie aujourd’hui, da cui uscirà il testo, “«Savoir» contre «voir». Métamorphose et métaphore” (ETS, Pisa, 2008). Tiene quattro lezioni urbinati alla Fondazione Carlo Bo, sul tema del rapporto fra opera letteraria e autore (trascrizione postuma in Lezioni Urbinati 2003-2009, Codice Edizioni, Torino, 2011). Partecipa al XIII Congresso Nazionale della Società Psicoanalitica italiana (Siena, 28 sett. – 1 ott.) con la relazione “150 anni dalla nascita di Freud. La psicanalisi nella cultura del nostro tempo”, poi pubblicato in Rivista di Psicoanalisi, 2007, n. 1). Pronuncia “L’umanità racconta i suoi segreti”, Laudatio per la laurea honoris causa di Vincenzo Cerami alla Facolta di Lettere di Pisa (pubblicata su Athenet, n. 18). Il suo ultimo corso universitario è legato al progetto di un nuovo libro teorico sulla «figuralità dell’inventio».

2007
Nuova edizione con prefazione alla ristampa di Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici (Pacini, Pisa). Presenta al Teatro Comunale di Firenze le prime due opere del Ring, e conclude la sua tetralogia di programmi di sala con “Tenerezza familiare e separazione tragica”, sulla Valchiria. Partecipa con un testo all’iniziativa del Seminario di Filologia francese, A che serve la Letteratura? (e il suo insegnamento), Lisi, Bari.

2008
Presenta Carmen al Teatro Comunale di Firenze, col programma di sala Se fuggi inseguo, se insegui fuggo. Sempre al Comunale presenta Siegfried.

2009
Presenta Götterdämmerung al Teatro Comunale di Firenze. Rilegge e commenta Mimesis di Auerbach: in italiano per gli Atti di un convegno della Scuola di Dottorato dell’Università di Siena, “Codici letterari e referenti di realtà in Auerbach” (in La rappresentazione della realtà. Studi su Erich Auerbach, a cura di R. Castellana); e in francese per gli Atti di un convegno su Auerbach tenutosi fra Pisa e Parigi: “Codes littéraires et référents chez Auerbach” (in Erich Auerbach. La Littérature en perspective, a cura di P. Tortonese). Scrive una prefazione a un’edizione italiana della Corrispondenza con la madre (1887-1905) di Marcel Proust (a cura di M. Patti, Lanciano, 2010). Esce sull’Année Baudelaire (11/12) la traduzione di uno dei suoi saggi: Baudelaire et le soir. Il 1° novembre si conclude dopo cinquantaquattro anni la sua carriera universitaria.

2010
In marzo esce il suo unico romanzo: La doppia seduzione (Einaudi). Sul sito della casa editrice esce a cura di Emanuele Zinato, Intervista a Francesco Orlando su «La doppia seduzione». Presenta Die Frau ohne Schatten di Richard Strauss al Teatro Comunale di Firenze, Tra il fiabesco e il coniugale. Riflessioni attorno a «La donna senz’ombra» è il suo testo per il programma di sala. Presenta il romanzo su RadioTre (per Fahrenheit – Un libro al giorno) e nelle città di Napoli, Pisa, Firenze e Palermo. Gli viene assegnato il VII Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La sua ultima uscita pubblica è per la presidenza della seduta di apertura del convegno malatestiano di Santarcangelo di Romagna. Tornato a Pisa lavora alla revisione ultima della traduzione francese degli Oggetti desueti e predispone l’imminente trasloco della sua biblioteca.

Muore a Pisa, nella casa di Lungarno Buozzi, al n. 10, nella notte fra il 21 e il 22 giugno. Il 24 i funerali laici nel cortile del Palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa. In dicembre Classiques-Garnier pubblica Les Objets désuets dans l’imagination littéraire. Ruines, reliques, raretés, rebuts, lieux inhabités et trésors cachés.

 

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2011
Si tiene a Napoli la serie di incontri Sei lezioni per Francesco Orlando. Teoria freudiana delle emozioni e interpretazione del testo (Associazione Sigismondo Malatesta e Università Federico II)

2013
Seconda edizione, in economica, di Les Objets désuets dans l’imagination littéraire. Ruines, reliques, raretés, rebuts, lieux inhabités et trésors cachés, con una prefazione di C. Ginzburg (Classiques-Garnier).

2014
Edizione francese dello studio sul Gattopardo: L’Intimité e l’Histoire. Lecture du Guépard (Classiques-Garnier).

2015
Nuova edizione riveduta e ampliata degli Oggetti desueti nelle immagini della letteratura, a cura di L. Pellegrini, con una prefazione di P. Boitani (Einaudi).
La leçon de Francesco Orlando, 18 febbraio, giornata di studi all’Istituto italiano di cultura a Parigi.

2017
Esce l’inedito Il soprannaturale letterario. Storia, logica e forme, a cura di S. Brugnolo, L. Pellegrini, V. Sturli, con prefazione di Th. Pavel (Einaudi).

2020
Esce la raccolta dei saggi musicologici Su Wagner e altri studi di teatro musicale, a cura di F; Fiorentinio e L. Zoppelli, postfazione di L. Pellegrini (Pacini).

2021
Si tiene il convegno Letteratura Ragione Represso. L’eredità critica di Francesco Orlando (Università di Pisa e Scuola Normale Superiore).

[a cura di Gianni Iotti e Luciano Pellegrini]